La meditazione aurobindiana nasce dall'attività di Aurobindo, sostenitore dell'idea che il dentro è uguale al fuori e che si possa lavorare sulla interiorità del soggetto. La meditazione aurobindiana è una forma di meditazione di trasformazione che si oppone alla meditazione statica immobile ed inerte. A differenza dello yoga tradizionale, qui si tratta di realizzare quotidianamente la propria essenza senza rifiutare o mortificare il corpo considerandolo ostacolo allo spirito, creando una divisione tra materia e spirito, corpo ed anima.
L'ideale a cui la meditazione
aurbindiana tende è l'integrazione tra vita interiore ed esteriore
che comprenda tutti i livelli di coscienza, in grado di manifestare
la luce divina sulla terra, in un corpo fisico, di integrare il
divino nella quotidianità della vita. Per poter inseguire il
Divino ci sono le seguenti condizioni fondamentali: mantenere la mente
in stato di quiete pronta a ricevere la Verità senza insistere
sulle proprie ideologie.
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